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RIVA & Co.

 

Riva del Garda perla del Garda. Ok! E‘ un vecchio motto, ma a noi piace sentirlo sempre attuale. Ogni tanto ci diciamo che tra i 217 paesi del Trentino, l’unica città è Riva. Ok! Adesso non esageriamo. Noi Rivani tendiamo veramente a sopravvalutarci, ogni tanto. Sicuramente siamo consci di quanto Riva del Garda può e deve contare sullo scenario provinciale e sullo scenario del Garda. A tal proposito vale la pena aprire una piccola parentesi: Riva del Garda e il Garda Trentino possono e devono dare tanto al resto del lago anche senza passare da entità superate e ridondanti come la Comunità del Garda.

 

Far ripartire Riva del Garda, quindi, vuol dire far ripartire l’Alto Garda. Non possiamo nasconderci che se Riva vuole correre, è in grado di farlo più veloce se corre insieme agli altri Comuni della Busa. Le collaborazioni con Arco devono essere il futuro. Gestire in maniera associata le più importanti funzioni legate al back-office è il primo passo. Da lì si prosegue ampliando le competenze che la Provincia deve trasferire al territorio: la Comunità di Valle in questo senso diventa essenziale, qualunque sia l’assetto istituzionale che la Provincia vorrà dare all’Ente intermedio. La Comunità non è il fine, ma il mezzo per lavorare assieme: va valorizzata come luogo dove sperimentare ed attuare politiche di collaborazione e vicinanza con le altre realtà del territorio. Con le gestioni associate e le competenze provinciali da gestire in Busa, qualsiasi altro passo diventa quasi automatico. Anche la fusione con altri territori. Anche il Comune Unico.

 

La programmazione delle azioni sovra-comunali porrà le basi per aprire il dialogo in vista dell’unificazione dei comuni della Comunità dell’Alto Garda, utilizzando la Conferenza dei Sindaci della Comunità stessa come "cabina di regia" per tutte le tematiche di ordine sovracomunale: rapporti con la Provincia, gestione dei servizi tecnologici, problematiche occupazionali, strategie ambientali, politiche turistiche e socio-culturali, infrastrutture viabilistiche, strutture di servizio sportive, sociali e culturali. Si deve poi rivendicare un ruolo da protagonisti nel Consiglio delle Autonomie Locali, per valorizzare l'autonomia comunale in rapporto alle prerogative provinciali.

 

Scritto così sembra facile. Ma richiede pazienza e metodo. Occorre il rispetto delle altre realtà e tanta energia che non può essere dispersa più in rivalse e pregiudizi. Occorre quindi concretezza e obiettivi: tornare a contare per quanto questo territorio produce e offre alla Provincia in termini di risorse economiche e fiscali deve essere il primo obiettivo: in questi anni più volte abbiamo “pianto” sulla debolezza delle nostre divisioni. Se i Comuni della Busa lavorano assieme anche il “peso specifico” nei confronti di Trento aumenta. Rivendicare un ruolo provinciale su un passato remoto o perchè lo riteniamo soltanto dovuto, non basta più. Ce lo dobbiamo guadagnare dimostrando di essere uniti negli intenti e soprattutto nell’attuazione quotidiana di pratiche condivise.

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