RIVA Spa
Se, come abbiamo detto prima, razionalizzare e unire sono le parole chiave per il futuro delle pubbliche amministrazioni, perchè dovrebbe essere diverso per le società partecipate che rappresentano ormai un’importante realtà?
Abbiamo già degli esempi importanti che vanno proprio in questo senso: GestEl su tutti. La società che gestisce la riscossione dei tributi nasce proprio da un percorso convergente tra Riva ed Arco. Ora offre servizi a tutta la Comunità di Valle. GestEl può crescere ancora: il suo valore strategico come società di sistema a livello provinciale è ormai riconosciuto.
Parliamo poi di Lido di Riva e Amsa di Arco. Possiamo pensare di far lavorare i due Comuni senza far parlare tra loro le rispettive società di riferimento? E se lo stimolo per unire le amministrazioni partisse proprio dalle società disposte a lavorare sempre a più stretto contatto?! Razionalizzare e ottimizzare gli obiettivi diverrebbe finalmente realtà con sicuri vantaggi per tutti. Un’unica società capace di far fruttare al meglio l’intero patrimonio sovracomunale, puntando sullo sviluppo del territorio e sugli stimoli all’economia turistica, al costo delle attuali due società comunali.
Su Apm e Ags occorre dire che avere le parole “Alto Garda” nella ragione sociale non è un vezzo di chi le ha pensate, ma un chiaro auspicio per il futuro. E’ ora che questo auspicio diventi realtà: queste due società devono diventare patrimonio dell’intera Busa. Sono società di servizio con competenze diverse, ma funzioni simili. Non diventa quindi difficile pensare ad unica multi-utility dove far confluire tutta una serie di servizi per il territorio soprattutto ora che Apm è totalmente “in house” comunale: il know how sui parcheggi a Riva del Garda può diventare patrimonio per l’intera Comunità di Valle. Per lo stesso principio se si ragiona di mobilità (anche alternativa, come il car sharing o il bike sharing) lo si può fare in maniera efficiente solo se non si considerano i confini comunali.
L’unione fa la forza, dice un vecchio adagio. Nel caso delle società partecipate ci deve dare l’idea del valore delle stesse e soprattutto quanto il sistema diventi prezioso per il territorio. Prezioso perchè prima o poi dovremmo essere pronti a “vendere cara la pelle” quando si faranno avanti acquirenti pronti ad assorbire il nostro tesoro. Un tesoro che rappresenta la nostra storia e deve rappresentare anche il nostro futuro: società sane possono affrontare anche nuove sfide ed alimentare il volano dello sviluppo, creare nuovi posti di lavoro e generare economia. Le società del sistema comunale e sovracomunale non devono essere viste come scatole vuote, ma come opportunità per la crescita del territorio.
Discorso che vale ovviamente anche per le società in cui il pubblico partecipa col privato: la produzione di utili da reinvestire sul territorio deve essere un obiettivo, non una casualità: su questo la parte pubblica deve assolutamente vigilare e indirizzare i privati verso la condivisione delle positive opportunità.
Infine un ragionamento va speso anche rispetto al contenimento delle spese per il funzionamento dell’intero sistema di società pubbliche: la missione può essere così riassunta “qualche poltrona in meno, qualche servizio in più”.

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