
RIVA CITTA' NELLA CITTA'
Nel corso della sua storia Riva del Garda è cresciuta oltre i propri confini. E’ uscita dalle mura per espandersi nel territorio della piana e non solo, mantenendo un centro storico costellato di diverse frazioni, ciascuna con la propria storia, le proprie singolarità, le proprie esigenze. Frazioni che non amano considerarsi periferia, ma città nella città.Questo fa di Riva del Garda un insieme organico di comunità che hanno bisogno di una regia comune, ma anche di esprimere in maniera cocnreta le proprie istanze. Prevedere un sistema di consultazioni dei quartieri al fine di avere sempre il polso dei diversi contesti. Prevedere la possibilità che i quartieri incidano sulla stesura del bilancio in maniera partecipata. Prevedere che i quartieri abbiamo, anche attraverso internet, luoghi di discussione della propria vita, del proprio sviluppo, dei propri problemi e delle proprie necessità.
Noi possiamo dare delle idee, qui di seguito elencate, ma devono essere i quartieri stessi ad esprimersi e a far sentire la propria voce. Quello che segue è un piccolo, piccolissimo elenco di cose che di possono e si devono fare per migliorare la vita nei quartieri. Un elenco incompleto, che soltanto favorendo la partecipazione delle frazioni può definirsi al meglio.
RIVA CENTRO
Occorre completare il lavoro di arredo urbano su viale Roma, tra viale Lutti e viale Dante, proseguendo poi fino all’Inviolata, creando un nuovo boulevard cittadino. Non si può pensare di aspettare ancora per molto il completamento di Palazzo Lutti- Salvadori: sono passati ormai decenni dall’avvio dei lavori.
SANT’ALESSANDRO
Vanno realizzate diverse opere per la sicurezza dei cittadini: nuovi marciapiedi nella zona di via Filanda e vanno posizionati limitatori di velocità. In questo senso, qualsiasi sia il futuro della viabilità inerente viale Rovereto deve essere prima condiviso con la popolazione di Sant’Alessandro!
SAN TOMMASO
Terminati i lavori di arredo urbano, anche qui, occorre concentrarsi sulla sicurezza: servono con urgenza un marciapiede e una pista ciclabile verso la Pasina e seguendo l’asse per Arco.
CAMPI
Campi non può essere trascurata e i lavori di sistemazione dei muri antichi vanno completati anche verso San Martino. Sempre in direzione Malga Grassi va sistemato l’acquedotto.
PREGASINA
Anche su Pregasina va prestata attenzione alla sicurezza: l’utilizzo della strada va regolamentato ulteriormente per prevenire incidenti con i bikers. Allo scopo vanno realizzate piazzole lungo la strada comunale.
RIONE DUE GIUGNO
Per quanto riguarda il quartiere più popoloso della città occorre stabilire che l’opera più importante è la vivibilità: assecondare e sostenere chi si da da fare per tenere vivo e coeso il quartiere! In più occorre collegare la zona nord con la ciclabile lungo il torrente Varone. Sistemare il polo dell’infanzia rimane un obiettivo.
RIONE DEGASPERI
Il Rione Degasperi avrebbe bisogno di essere “aggiornato” dal punto di vista urbanistico. Scelte vecchie di sessant’anni possono essere riviste con un coraggioso intervento pubblico-privato. Intanto la nuova scuola e il nuovo asilo devono diventare realtà e le diverse aree verdi e di collegamento con le piste ciclabili vanno realizzate: la rotonda tra il Rione e il PEEP non può più essere posticipata.
VARONE
Su Varone è stato fatto molto negli ultimi anni. Il completamento più urgente è il nuovo arredo urbano della piazza della Chiesa, vero cuore della comunità. Da lì i marciapiedi su via Ferrari e su via Cartiere non possono aspettare ancora a lungo. Anche perchè occorrerà nel prossimo futuro ragionare su quello che sarà della Cartiera e del sito dove per ora opera l’industria: l’augurio è che il lavoro venga preservato, ma se non sarà così, dobbiamo essere pronti con idee e progetti.

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