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RIVA GIUSTA

 

A seguito della riforma istituzionale, la Comunità di Valle è il soggetto responsabile delle politiche sociali. La Comunità ha sintetizzato nel Piano Sociale della Comunità il quadro delle azioni e degli ambiti. Quindi, un programma sulla tutela della salute e sulle politiche sociali a Riva del Garda non può prescindere da un confronto puntuale con l'ente territoriale e con gli altri Comuni che compongono la Comunità Alto Garda e Ledro per progettare un sistema integrato di servizi alla cittadinanza.

 

I soldi, purtroppo, per tanti nostri cittadini sono un problema quotidiano. La crisi economica è arrivata anche qui e non è ancora passata. Tante sono le famiglie che non arrivano alla fine del mese; troppe sono le famiglie che non arrivano nemmeno a metà mese. Il lavoro e la casa sono le emergenze anche nel nostro territorio. Occorre dare risposte! Risposte concrete.

 

Alcune tematiche vanno affrontate a livello locale in quanto ciascun territorio possiede una caratterizzazione propria; tuttavia va sempre tenuto in considerazione il fatto che molti argomenti riguardanti le tematiche sociali necessitano di uno sguardo più ampio. Sarà fondamentale il raccordo con le altre Comunità di Valle, con la PAT e con le varie agenzie educative, socio-sanitarie, scolastiche, lavorative che rientrano negli interventi di politica sociale (Agenzia del Lavoro, Istituti Comprensivi, Servizio Sociale, Ser.T., Centri per l’Impiego, Federazione Trentina della Cooperazione e cooperative sociali etc.). Con la Provincia e la Comunità di Valle bisogna, quindi, fare sinergia perchè arrivino ai cittadini in difficoltà gli aiuti economici necessari: il “reddito di garanzia” deve essere una garanzia! Con Itea e la Comunità di Valle vanno “sbloccati” gli appartamenti pubblici liberi, ma non assegnati! Intervento 19 e supporto al lavoro devono aiutare i nostri cittadini che hanno perso il proprio posto. Attuare un costante confronto con tutte le associazioni di volontariato e le cooperative sociali nei diversi settori del sociale, non solo come riconoscimento e sostegno delle stesse, ma anche per un puntuale e prezioso monitoraggio dei bisogni sul territorio comunale.

 

Sul sociale c’è molto da fare e Riva del Garda non può non fare la propria parte. Siamo stati bravi ad investire sulla famiglia. Riva del Garda è riconosciuta come una città a misura di famiglia: lo dicono i nostri cittadini, ma anche i nostri ospiti. Possiamo però migliorare: mettere in atto politiche che sappiano compensare il tempo che dedichiamo al lavoro e il tempo che dedichiamo alla famiglia. In questo senso le sinergie con la Comunità di Valle e l’APSP Casa Mia sono fondamentali: il sostegno del sistema dei Centri Aperti.

 

In relazione anche all’evoluzione negativa della situazione economica, i centri dovranno anche essere risorsa per supportare le famiglie qualora impegnate nelle attività lavorative (politiche di conciliazione). Attenzione va posta anche al tema dell’integrazione dei minori stranieri e del collegamento-raccordo con le agenzie educative presenti sul territorio. Il Sistema Centri Aperti per minori attiverà la programmazione e la traduzione operativa delle attività non più per il solo periodo scolastico, ma si intensificherà diversificandosi anche nel periodo estivo quando le famiglie, per problemi lavorativi, hanno maggior necessità di prevedere e impegnare i loro figli in progetti estivi caratterizzati da attività ludiche strutturate, prevedendo quindi anche flessibilità nelle fasce orarie di apertura. Particolare attenzione verrà posta all’accoglienza nel periodo estivo dei minori portatori di diverse abilità.

 

Il Distretto Famiglia diventa, poi, uno strumento importante per soddisfare sia le nostre famiglie sia quelle che vengono qui in vacanza, un luogo in cui istituzioni, operatori economici e famiglie possono sperimentare nuove forme di collaborazione che generano sviluppo economico e maggiori livelli di benessere. Il Distretto deve offrire politiche a supporto della famiglia in vari aspetti che coinvolgono anche i minori ed i giovani, dalle tematiche a supporto della genitorialità a quella dei conflitti, per passare poi alle nuove tecnologie informatiche ecc. e con il coinvolgimento delle agenzie educative, del privato sociale dell’APSP Casa Mia, si è valutato oltremodo importante offrire degli spunti di riflessione sui vari temi sopraindicati.

 

L’impegno sul fronte della cura delle famiglie va di pari passo con la cura per gli anziani. I rapporti tra il Comune e l’APSP Città di Riva, la Casa di Riposo, vanno tenuti ben attivi, con la consueta supervisione della Comunità. La prospettiva dell’ampliamento della struttura con la realizzazione della cosiddetta “Cittadella dell’anziano” deve diventare realtà trovando in essa lo spazio per la realizzazione di uno spazio servizi per autosufficienti che coinvolga anche le associazioni di volontariato ed il circolo pensionati, ridando a quest’ultimo la dignità di luogo aggregativo funzionale e utile agli anziani stessi.

 

Ma Riva del Garda deve guardare anche al rispetto dei diritti di tutti. Riva deve essere una città libera da pregiudizi di ogni tipo: non possono esistere razze o generi discriminati. Dobbiamo insegnare il rispetto verso gli altri. Partire con l’istituzione di una “Consulta dei Migranti” con compiti di conoscenza, confronto e valorizzazione delle differenze culturali, con una visione di Valle ed in stretto contatto con “Cinformi” del Dipartimento Salute e Solidarietà sociale delle PAT. Promuovere iniziative d’informazione rivolte ai cittadini stranieri minori sulle norme che regolano l’acquisizione della cittadinanza. Se vogliamo essere veri cittadini del mondo e d’Europa non possiamo che vivere liberi considerandoci tutti uguali.

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