Massimo Malossini
- rivatiamo
- 19 set 2015
- Tempo di lettura: 3 min

Intervista a Massimo Malossini, direttore dell'Istituto Alberghiero di Varone
Lei dirige uno dei più importanti centri di formazione alberghiera in Trentino. Quali possono essere gli spazi per i suoi allievi nel mercato del lavoro nel nostro territorio?
Fortunatamente gli spazi per i nostri allievi qualificati e diplomati sono molto ampi. Il territorio offre molto da questo punto di vista e non a caso l’Istituto Alberghiero di Riva del Garda è stato il primo in Trentino e fortemente voluto in questa area geografica. Il lavoro, se fatto bene, è molto impegnativo e richiede una preparazione molto qualificata e competente. Si possono e si devono fare passi in avanti per rendere questo tipo di professioni appetibili, “nobili” e più “stabili” nel tempo. E’ necessario inoltre poter offrire la conclusione degli studi con una maturità professionale e poter proseguire con percorsi di Alta Formazione Professionale nel settore. Proposte chiare che abbiamo già iniziato a condividere.
A suo giudizio il comparto turistico rivano è in grado di assorbire tutti i suoi allievi? Oppure servono nuove iniziative imprenditoriali?
Il comparto turistico rivano, ma qui dovremmo parlare almeno dell’intera Comunità di Valle, è un grosso serbatoio occupazionale. Ma noi abbiamo allievi che provengono da diverse zone del Trentino e per i nostri “numeri” è necessaria una forte sinergia con il modo produttivo locale e non solo. È opportuno inoltre che i nostri ragazzi facciano esperienze all’estero e che si confrontino più possibile con il mondo. Tutte le nuove iniziative imprenditoriali nuove, se gestite da PROFESSIONISTI ed APPASSIONATI, sono ben accolte……
Vanno di moda i talent show sulla cucina. Anche voi ne avete fatto parte. Accrescono il numero degli allievi?
Nel nostro caso non sono stati determinanti. Io sono arrivato alla Direzione nel 2008 con circa 160 allievi iscritti. Da allora il nostro trend è stato sempre in crescita anno dopo anno fino a raggiungere, quest’anno, più di 340 iscritti. Non c’è dubbio che una certa influenza possono comunque averla esercitata. Da un certo punto di vista può essere un pochino pericoloso. Intendo dire che si rischia di perdere di vista la vera motivazione al lavoro e alle difficoltà che lo stesso comporta. Sono situazioni che vanno gestite il più possibile.
Nel suo istituto ci sono ragazzi che vengono un po' da tutto il Trentino. Quali sono le differenze che nota tra i nostri ragazzi e quelli che vengono da fuori?
Questa è una domanda molto complessa e che richiederebbe molto tempo per essere evasa senza la possibilità comunque di essere esaustivi. Qui entrano in gioco molti fattori, da quello familiare, sociale, economico e altri….. di sicuro vedono nella nostra zona una zona che può offrire molto e sicuramente molto piacevole. Una mia idea me la sono fatta ma non vorrei cadere in una analisi troppo semplicistica e superficiale.
L'operato, come Sindaco e come Uomo, di suo padre Cesare è ancora indicato da molti come esempio. Un suo ricordo?
È custodito INDELEBILE, PRESENTE e FORTE nel profondo del mio CUORE e nella mia testa.
Per lei quali sono le priorità per Riva del Garda?
Riva è messa sostanzialmente bene. Non manca qualcosa di particolarmente evidente o urgente. Nonostante ciò non va sottovalutato lo stato attuale. Sicuramente una viabilità più scorrevole con Rovereto è necessaria, un qualcosa per i giovani è necessario provare a fare (con l’aiuto ed il contributo di tutti)…. Preservare le zone verdi e possibilmente aumentarle (vedi area ex Cattoi). Vendere le quote dell’Hotel Lido Palace e ragionare appunto su area ex Cattoi e Miralago. Amplificare la rete sociale e di supporto per i più deboli (disagio giovanile ed anziani soli).
Riva ti amo, perché…
… perché SEI UNICA!!
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