Paolo Turrini
- rivatiamo
- 22 set 2015
- Tempo di lettura: 3 min

Intervista a Paolo Turrini, ristoratore di viale Rovereto
Lei gestisce un'attività in viale Rovereto. Quali sono i lati positivi e quelli negativi di essere in piena zona turistica?
Come facilmente intuibile esercitare attività di pubblico esercizio e ristorazione in zone come Viale rovereto a livello economico porta enormi vantaggi. Diciamo che gran parte della clientela ti passa davanti,anche se poi sta in te cercare di farla entrare nel locale e soprattutto farla ritornare durante la permanenza del loro soggiorno a Riva. I pochi aspetti negativi, invece sono che nei periodi di così detta bassa stagione la zona "muore", con molteplici attività che chiudono e di conseguenza con minor afflusso di gente. Per fortuna però molta clientela è ormai fidelizzata e quindi possiamo dire che il lavoro è annuale. Viale Rovereto deve rimanere chiusa alle macchine? Qual'è la sua opinione?
Risposta secca : SI. Però attenzione farlo oggi, con la viabilità esistente, con la carenza di parcheggi, e con le varie problematiche delle zone più interne, sarebbe un grave errore.
Sicuramente sarebbe stato necessario studiare un serio progetto di fattibilità per rendere il viale zona pedonale qualche bel anno fa. Oggi, anche con gli ultimi sviluppi della zona in termini di costruzioni ed altro, si possono trovare solo delle alternative alla chiusura totale del viale, ovvero con chiusure temporanee, per esempio la sera, come accade e funziona già in altre località turistiche.
Mi auguro comunque che un progetto per il futuro possa essere messo allo studio dai chi di dovere. Per come la vede lei, Riva del Garda è ancora la "Perla del Garda"?
Siamo fortunati a vivere a Riva del Garda, perché la natura ci ha fatto un grande regalo. "Perla del Lago" forse lo siamo ancora, ma la mia preoccupazione è che dopo aver vissuto sugli allori per decenni, non vorrei si proseguisse per la strada intrapresa negli ultimi anni, ovvero una discutibile tutela dell'ambiente, che potrebbe andare ad incidere pure sulla nostra offerta turistica. L'outdoor è la politica turistica voluta e perseguita da anni oramai, cerchiamo di fare in modo che ci siano investimenti importanti in tal senso da parte di tutti gli attori protagonisti. Tra gli esercenti di Riva del Garda non pare esserci unità di intenti: ciascuno pensa più al proprio orticello. Cosa si può fare per incidere di più?
Sfonda una porta aperta con questa domanda. Faccio parte di un gruppo di esercenti che da ormai più di un anno si sono uniti per discutere, proporre e attuare varie tematiche inerenti le nostre attività ma anche l'Alto Garda in generale. Il lavoro da fare è moltissimo, e penso che la cosa più importante sia la comunicazione, il dibattito e la trasparenza nelle cose. Prima della crisi che ci ha colpito, andava bene più o meno a tutti e quindi si è lasciato fare ai vertici delle varie associazioni di categorie, delle istituzioni e di tutti quegli enti preposti a tutelare i nostri interessi qualsiasi cosa volessero perché non c'era il confronto. Diciamo anche che da una parte mancava partecipazione, ma dall'altra non si faceva molto affinché questo dialogo ci fosse.
Sono stato vice presidente del Consorzio RivainCentro per un anno e mezzo circa, fino a maggio di questo anno, quando ho rassegnato le mie dimissioni essendo in netto contrasto su come veniva gestito lo stesso Consorzio, ovvero con poca trasparenza e confronto con i commercianti.
Oggi, invece, con questo gruppo "autonomo" e senza nessun tipo di "carica istituzionale" sto ottenendo molte più soddisfazioni e risultati in termini di rapporti con gli esercenti e in realizzazioni di progetti di vario tipo. C'è spazio per i giovani che vogliono intraprendere il suo lavoro?
Se mio figlio un giorno dovesse chiedermi di continuare nella mia attività, sinceramente, lo farei ragionare molto sul fatto che questo tipo di lavoro non ti permette di vivere le giornate come la maggior parte di tutte le altre persone. Si lavora sempre quando gli altri si divertono, e gli orari sono molto pesanti. Di certo bisogna amare questo lavoro per poterlo svolgere e per ottenere risultati. Oggi purtroppo la professionalità lascia molto a desiderare, perché c'è molta improvvisazione nel nostro campo. Direi che il settore, seppur con molteplici difficoltà, balzelli, immensa burocrazia, sta tenendo ancora abbastanza bene, perciò i giovani possono trovare spazio, a patto sempre che sia una scelta convinta, e che arrivi dopo un percorso di qualificazione professionale, altrimenti ci si rovina la vita ! Per lei quali sono le priorità per Riva del Garda?
Tutela del paesaggio, investimenti nel settore turistico, realizzazione del collegamento Loppio - Busa, e un " ringiovanimento " della classe dirigente che a mio modesto parere, in molteplici casi si è un po' seduta e appisolata sulle poltrone. Riva ti amo, perché…
"più bella cosa non c'è" !
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