Giuseppe "Giuspe" Leonardi
- rivatiamo
- 28 set 2015
- Tempo di lettura: 3 min

Intervista al Giuspe, noto dj rivano
E' da poco diventato "professore", insegnando alle nuove generazioni il mestiere di dj. Quante generazioni ha fatto ballare finora? La parola ''professore'' non mi piace e mi imbarazza. I musicisti veri insegnano. La scuola del dj è sul campo e purtroppo non ci sono quasi più' discoteche e tanto meno radio locali(riaccenderne una comunale sarebbe bello,la frequenza forse c'è ancora). Quattordicenne andavo in serata e osservavo come lavoravano i professionisti; noi ''boci'' stavamo al loro fianco e rubavamo il mestiere e ogni tanto la cuffia. Osservare i dj di ''ruolo'' questo vorrei consigliare oltre che dare una buona preparazione sulla storia della musica.Ho venduto dischi per trent'anni,"L'Altro Suono" se lo ricordano tutti e la musica la conosco abbastanza bene. Quante generazioni hanno ballato non so dire. Per primo mi diverto e poi far divertire è bellissimo. Dalla fine degli anni 70 in poi chi è passato dai locali del lago si è sempre trovato bene,questo lo devo condividere anche con i miei colleghi,che sono rimasti o che sono ritornati in ''pista'' dopo anni,richiamati dalla PASSIONE. Trovo ancora più' portate al ballo sfrenato i meno giovani che sono sempre presenti e che mi danno più' soddisfazione e affetto,mi spiace,ma i ragazzini di oggi non hanno un senso del divertimento sano come il nostro,è un vero problema. Ha messo dischi un po' ovunque. Qual è il posto che le è rimasto più nel cuore?
Il Fanum,sicuramente mi ha dato la possibilità di esprimermi al meglio.Tutti i locali sono nel mio cuore da cliente o da DJ.Il Tiffany e la sua spiaggia in primis.Poi l'Apres,il Charlie,il Lord Nelson,la Conca,la ''Taverna al Cor'' il ''Caminetto'',''il Corsaro'',''il Rustego'',''l'Ali' Baba''',''Il Cristina'',''il Pussy Cat". Tutti sempre pieni zeppi di turisti e ''autoctoni'' in cerca di compagnia. Riva ha ancora dei bei locali,bisogna uscire e frequentarli. Non interagire da casa con gli smartphone. Un episodio mitico delle notti in riva al lago? La serata del Sabato della Notte di Fiaba e i suoi mitici fuochi,una manifestazione indiscutibilmente insuperata e insuperabile in tutta la regione,siamo una bella squadra e pochi si rendono conto del lavoro che c'è dietro. Salvador dovrebbe però ricordarsi dei beach party ai Sabbioni e alla Porfina di qualche anno fa. La spiaggia spariva per alcune ore. Numeri improponibili oggi senza incidenti. Vivere la notte a Riva del Garda non è sempre facile. Cosa si potrebbe fare? Lasciare lavorare un po' in pace i gestori dei locali,le loro iniziative sono sane e la notte è una buona parte del lavoro.Ci vorrebbero regole un po' più' permissive.Nessuno di loro vuole fare ''rumori molesti'' fino alle 4,ma in stagione telefonare alle forze dell'ordine alle 22 è vergognoso.Pensare che chi si lamenta,trent'anni fa starnazzava ubriaco fino a mattina sotto le finestre di casa mia in via Santa Maria. Io e I miei abbiamo sempre dormito mentre nei locali la buona gente si divertiva. Al turista che vuole dormire alle nove consiglio altri posti più tranquilli del Trentino,non certo il lago di Garda. Lei è molto legato a Riva anche per il lavoro di suo padre. Un suo ricordo del suo mestiere di giardiniere comunale? L'aiuola multicolore con lo stemma di Riva davanti alla Rocca era il suo ''fiore'' all'occhiello,sceglieva e coltivava i fiori nella serra in via Pilati sotto le commerciali,l'aveva costruita con gli scarti della vetreria Garda assieme ai colleghi dell'Azienda autonoma. Era apprezzato e curava i giardini di tutte le più' belle ville della città'. Per lei quali sono le priorità per Riva del Garda?
Far arrivare in "Busa" la gente in una maniera piu' umana sicuramente. Non che a Peschiera non si facciano code per arrivare al lago,però passare il pomeriggio in macchina a Loppio non è carino. L'industria e il commercio fuori centro storico fanno fatica e anch'io chiuso con il videonoleggio e la musica ho trovato impiego in una grande azienda vinicola.Opero nella ristorazione e nell'alberghiero e posso dire che il turismo,è il nostro passato,presente e futuro quindi la priorità' è anche favorire chi opera nel settore e ne ha la vocazione.Puntare alla qualita' e l'intrattenimento.Odio quando sento dire che Riva è un dormitorio. Tutelare anche l'agricoltura,una grande fonte di guadagno,basta cemento,troppe case e capannoni invenduti. Riva ti amo perché'… Via Santa Maria,il centro del mio mondo di ragazzo,il divertimento,la vita,il lago e gli amici erano li',appena sceso in strada.Purtroppo non abito piu' li',puoi andare ovunque ma non c'è posto piu' bello.
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